Bitcoin sotto accusa: 'La sua gestione consuma troppa energia'
23 mar 2021 | 2 min di lettura | Pubblicato da Marco B.

Bill Gates accusa Bitcoin: la sua gestione consuma troppa energia e danneggia l’ambiente.
Il fondatore di Microsoft sostiene che la celebre criptovaluta utilizza più elettricità per una sola transazione rispetto a qualsiasi altro metodo di pagamento. Gates inoltre, in un'intervista al New York Times, ha sostenuto di essere molto scettico sul futuro del Bitcoin, che intanto è arrivato a un valore astronomico: 1 solo valeva, il 19 marzo, 49.244,90 euro.
Consumo decuplicato dal 2017
L'imprenditore stramiliardario afferma che far funzionare il sistema su cui si basa la criptovaluta provoca, a causa del consumo energetico (già aumentato di 10 volte dal 2017) una enorme emissione di carbonio, quello che causa i cambiamenti climatici. Questo fenomeno sarebbe destinato ad accentuarsi, visto che l'utilizzo del Bitcoin sta diventando sempre più diffuso e popolare.
Una transazione super-inquinante
A sostegno della tesi di Gates interviene, come riporta la rivista Forbes, la valutazione di Alex de Vries, data scientist (analizzatore di dati digitali e non solo) della Banca centrale olandese; secondo lui, ogni transazione in Bitcoin produce in media 300 kg di anidride carbonica (CO2): una quantità equivalente a quella di 750.000 transazioni con carte di credito.
Quei computer da record
Perché succede? Semplice: qualsiasi criptovaluta documenta ciascuna transazione su un cosiddetto registro pubblico; serve per garantire e mantenere in sicurezza le operazioni. La procedura richiede la creazione continua di blocchi di archiviazione su speciali computer, detti RIG. Questo procedimento consuma molta energia: attualmente quella prodotta ogni anno in Paesi come la Finlandia o l'Austria (più o meno 78,5 terawatt).
I RIG vanno a carbone
Insomma, se il mondo delle criptovalute fosse uno Stato sarebbe 39esimo tra i divoratori di energia. Per capirci: con quella richiesta da una sola transazione una famiglia media statunitense alimenterebbe la propria casa per 24 giorni. Per giunta, gran parte dei RIG è cinese, quindi si trova in un Paese che usa prevalentemente gli inquinantissimi carbone e petrolio per produrre energia. Inoltre questo sistema richiede di rinnovare le apparecchiature ogni anno e mezzo, con una grande produzione di rifiuti elettronici.
Però c'è chi è ottimista
Tuttavia c'è che chi vede il futuro con ottimismo. Per esempio, l'amministratore delegato di Square (maxi-azienda statunitense di servizi finanziari), Jack Dorsey: egli ritiene che ben presto la criptovaluta verrà totalmente alimentata da energia pulita, a livello globale.
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