Bancomat: potrebbero arrivare commissioni per i prelievi dallo sportello automatico
25 gen 2021 | 2 min di lettura | Pubblicato da Marco B.

Tutti preleviamo denaro dagli sportelli automatici ATM attraverso i sistemi Bancomat e Postamat, di solito gratuitamente. Però qualcosa - nelle modalità di funzionamento e nei costi per il cliente - potrebbe cambiare. Infatti chi preleverà in una banca diversa dalla propria rischia di pagare commissioni decise dall'istituto di credito proprietario dello sportello. Di fronte all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) c'è l’istruttoria avviata per analizzare una richiesta di Bancomat Spa.
La società
Questa società gestisce da oltre trent’anni i circuiti di pagamento e prelievo più diffusi in Italia (PagoBancomat, Bancomat e Bancomat Pay; ha l'80% della quota di mercato, 2,5 miliardi di operazioni di pagamento e prelievo per un valore di oltre 252 miliardi di euro su base annua, circa 34 milioni di carte in circolazione. Bancomat Spa ha come azionisti 125 banche italiane (fanno parte delle oltre 400 che ne utilizzano i servizi).
La richiesta
Ebbene, Bancomat Spa chiede una modifica dei termini che stabiliscono la remunerazione del servizio di prelievo. Attualmente la banca che emette la carta versa 50 centesimi di euro (come commissione) a quella che possiede lo sportello ATM usato dal cittadino. Il prelievo è sempre gratuito negli sportelli della banca presso la quale il cliente ha il conto; altrimenti capita che il cittadino debba pagare. Tuttavia negli ultimi tempi si è sempre più diffusa la prassi di rendere i prelievi gratuiti sempre e ovunque (vale anche per i conti online).
Il cliente
Ora Bancomat Spa propone un cambiamento le regole. In cosa consiste? La Spa propone che ciascuna banca proprietaria dell’Atm decida autonomamente e in modo unilaterale il prezzo che i correntisti di altri istituti di credito dovranno pagare per i prelievi. Sul monitor dello sportello automatico il cliente vedrà quanto gli costerà.
Le contestazioni
Questa prospettiva è stata contestata dalle associazioni che raccolgono i consumatori. Per esempio, Altroconsumo, che è stata ammessa da Agcm come parte del procedimento, sostiene che diminuiranno la concorrenzialità e la possibilità di confrontare i vari prodotti presenti sul mercato. Contrarie anche le banche online e gli istituti di credito che hanno dimensioni piccole o sono concentrati in aree limitate, con pochi sportelli automatici a disposizione dei clienti. Il verdetto finale compete alla Autorità garante della concorrenza e del mercato.
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