L'età pensionabile standard è fissata a 67 anni, ma può variare per lavori usuranti o con regole speciali.
L'età pensionabile standard è fissata a 67 anni, ma può variare per lavori usuranti o con regole speciali.
Per la pensione di vecchiaia ordinaria sono necessari almeno 20 anni di contributi.
Per la pensione di vecchiaia ordinaria sono necessari almeno 20 anni di contributi.
Una pensione integrativa può garantire un reddito aggiuntivo e stabile.
Una pensione integrativa può garantire un reddito aggiuntivo e stabile.
Il sistema pensionistico italiano è un tema complesso e in continua evoluzione, caratterizzato da normative che cambiano frequentemente e da sfide legate alla sostenibilità economica.
In questo scenario, dunque, diventa sempre più importante capire come calcolare quando si andrà in pensione. Questo permette infatti di pianificare il proprio futuro previdenziale, considerando l’opzione di una pensione integrativa che possa garantire un tenore di vita adeguato anche dopo il ritiro dal mondo del lavoro.
Il sistema pensionistico italiano è un argomento complesso e in continua evoluzione. Negli ultimi anni, le frequenti modifiche legislative e le difficoltà legate alla sostenibilità economica del sistema hanno reso sempre più difficile prevedere con certezza l'età e i requisiti necessari per andare in pensione.
La pensione pubblica rappresenta ancora la fonte principale di reddito per molti lavoratori dopo la fine della carriera, ma è importante tenere conto dei cambiamenti che possono influenzare il momento del pensionamento. In questo contesto, diventa fondamentale valutare la possibilità di costruire una pensione integrativa per garantire una maggiore sicurezza economica durante la pensione.
Per sapere con precisione quando si può andare in pensione, è utile utilizzare strumenti di calcolo online messi a disposizione dall'INPS o da fondi pensione privati. Questi calcolatori tengono conto di vari fattori, tra cui:
Inoltre, grazie al simulatore La Mia Pensione Futura" (fornito dall'INPS), è possibile:
Questo strumento consente anche di creare diverse simulazioni personalizzate, modificando parametri come la retribuzione annua e il suo potenziale aumento nel tempo. È possibile valutare anche l'impatto economico di un eventuale posticipo della pensione, combinando variabili come salario e data di pensionamento.
I requisiti per andare in pensione in Italia variano in base a diversi fattori come l'età, gli anni di contributi versati e la tipologia di lavoro svolto. Il sistema pensionistico italiano prevede varie opzioni, dalle pensioni di vecchiaia a quelle anticipate, ognuna delle quali ha criteri specifici. Vediamoli di seguito.
La pensione di vecchiaia è la forma più comune di pensionamento ed è accessibile al raggiungimento di una certa età e con un minimo di anni di contributi versati. Attualmente, l'età pensionabile per la pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni, sia per gli uomini che per le donne, ma questo limite è soggetto a revisione periodica in base all'aspettativa di vita. Inoltre, per poter accedere a questa forma di pensione, è necessario aver versato almeno 20 anni di contributi.
Per chi rientra nel cosiddetto sistema contributivo puro, ovvero chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, è possibile andare in pensione anche a 71 anni con soli 5 anni di contributi. Tuttavia, questa opzione è accessibile solo a condizione che l'importo della pensione non risulti inferiore a 1,5 volte l'assegno sociale.
La pensione anticipata permette di andare in pensione prima del raggiungimento dell'età pensionabile standard, purché si abbiano determinati anni di contributi. Attualmente, i requisiti per la pensione anticipata sono i seguenti:
Non c'è un requisito di età per la pensione anticipata, quindi si può accedere non appena si raggiunge la soglia contributiva richiesta. Tuttavia, anche per questa modalità di pensionamento è presente una finestra mobile di 3 mesi, che posticipa l’effettivo accesso alla pensione una volta maturati i requisiti.
Esistono diverse altre modalità per accedere alla pensione anticipata, ciascuna con requisiti specifici.
Per chi svolge lavori considerati usuranti o gravosi, ci sono agevolazioni che permettono di andare in pensione con requisiti meno stringenti. Ad esempio, chi ha svolto lavori usuranti può accedere alla pensione di vecchiaia a 61 anni e 7 mesi con almeno 35 anni di contributi, oppure alla pensione anticipata con 41 anni di contributi indipendentemente dall'età.
Un elemento da considerare nel calcolo della data di pensionamento è la cosiddetta finestra mobile. Anche se si raggiungono i requisiti per la pensione (sia di vecchiaia che anticipata), l'accesso effettivo al trattamento pensionistico è posticipato di un periodo che varia da 3 a 12 mesi, a seconda della tipologia di pensione. Questo sistema è stato introdotto per consentire alle casse previdenziali di gestire meglio le uscite finanziarie legate ai pensionamenti.
La pensione integrativa è una forma di risparmio complementare rispetto alla pensione obbligatoria offerta dallo Stato, pensata per garantire una maggiore sicurezza economica durante il periodo di pensionamento.
Si tratta di uno strumento fondamentale per integrare l'assegno pensionistico pubblico, che spesso risulta insufficiente per mantenere il tenore di vita desiderato. La pensione integrativa funziona attraverso l'adesione volontaria a fondi pensione, aperti o chiusi, gestiti da enti previdenziali o istituzioni finanziarie. I contributi versati possono provenire sia dal lavoratore che dal datore di lavoro, con vantaggi fiscali legati alla deducibilità delle somme versate fino a un certo limite.
A seconda del fondo scelto, si può optare per differenti soluzioni di investimento, dal rischio più basso a quello più elevato, con possibilità di ottenere rendimenti variabili nel lungo termine. Al momento del pensionamento, la pensione integrativa può essere riscossa in forma di capitale, rendita vitalizia o una combinazione di entrambe, offrendo flessibilità e sicurezza finanziaria. È un'opzione particolarmente consigliata per chi, a causa di discontinuità lavorative o cambiamenti nei sistemi previdenziali, rischia di percepire una pensione pubblica insufficiente a coprire i propri bisogni.
Per sapere esattamente quando si va in pensione, è possibile utilizzare i calcolatori online forniti dall'INPS o da altri fondi pensionistici. Questi strumenti richiedono di inserire l'età, il numero di anni di contributi versati e altre informazioni rilevanti, per fornire una stima precisa della data di pensionamento.
L'età di pensionamento dipende dalla tipologia di pensione a cui si accede. Ad esempio, per la pensione di vecchiaia sono richiesti 67 anni, mentre per altre forme, come la pensione anticipata, l'età può essere inferiore, ma dipende dal numero di contributi versati e dall'appartenenza a specifiche categorie lavorative.
Per conoscere esattamente quanto manca al pensionamento, si può consultare l'estratto conto contributivo sul sito dell'INPS. Questo documento riassume la storia contributiva del lavoratore e permette di simulare la data di pensionamento, tenendo conto di tutti i contributi versati nel corso della carriera.
Per la pensione di vecchiaia ordinaria servono almeno 20 anni di contributi. Tuttavia, esistono delle eccezioni che consentono il pensionamento con meno contributi, ma con delle penalizzazioni. Ad esempio, chi ha compiuto 71 anni e ha almeno 5 anni di contributi può accedere alla pensione nel sistema contributivo puro.
Per sapere quanto si prenderà di pensione, è possibile utilizzare i simulatori disponibili sul sito dell'INPS o sui portali dei fondi pensionistici privati. Questi strumenti offrono una stima dell'importo dell'assegno pensionistico basata sui contributi versati e su altri parametri, come il tipo di lavoro e l'età.
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