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30 apr 2024 | 5 min di lettura | Pubblicato da Eleonora D.

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Il Digital Service Act (DSA), in vigore dal 17 febbraio 2024, è un insieme di norme creato per proteggere gli utenti dai rischi informatici durante la navigazione in Internet. Il regolamento si applica a tutti i fornitori di servizi intermediari e ha l'obiettivo di garantire una navigazione sicura, mitigando i pericoli legati ai cyber risks.

Facile.it, sito leader in Italia per il confronto di offerte Fibra e Adsl, vi spiega cos’è il Digital Service Act, cosa prevede, chi sono i destinatari e le azioni intraprese dall’AGCOM per vigilare sull'osservanza delle nuove regole.

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Cos’è il Digital Service Act

Il Digital Service Act (DSA) è un pacchetto di norme introdotte dalla Comunità Europea per garantire una navigazione online sicura al riparo dai rischi tipici della rete, meglio noti come cyber risks, ad esempio:

  • il furto d’identità
  • malware e virus
  • phishing
  • pharming
  • e altri pericoli.

Le disposizioni contenute nel Digital Service Act derivano dal Regolamento (UE) 2022/2065 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 ottobre 2022, relativo a un mercato unico dei servizi digitali. 

Quest’ultimo, infatti, aveva già individuato la protezione degli utenti come una priorità, focalizzandosi sulla lotta alla diffusione di contenuti illegali in internet e sugli impatti negativi che la disinformazione e altri contenuti illeciti o dannosi possono avere sulla società. Tale impegno però, sia nel Regolamento che nel DSA, è stato bilanciato con il sostegno all'innovazione tecnologica, per garantire una crescita responsabile del panorama digitale.

Cosa prevede il Digital Service Act

Con il Digital Service Act, la Comunità Europea ha introdotto direttive e regole molto importanti nella cornice normativa delle attività online, incentrate sulla trasparenza e la responsabilità degli operatori digitali. 

Invero, il DSA implementa meccanismi per facilitare le segnalazioni da parte degli utenti, stabilisce requisiti più chiari per la pubblicità online e pone attenzione particolare alla tracciabilità degli operatori nei mercati digitali, nonché alle strategie da adottare per mitigare i ridurre i cyber risks. Di seguito vediamo le principali misure previste:

1. Trasparenza di termini e condizioni di vendita/abbonamento a prodotti e servizi
2. Trasparenza nella moderazione dei contenuti e nuovi strumenti per le segnalazioni
3. Trasparenza sui sistemi di raccomandazione
4. Trasparenza nella pubblicità online e divieti specifici nel caso di utilizzo di dati sensibili o relativi a minori
5. Segnalatori attendibili
6. Tracciabilità degli operatori commerciali nei mercati online
7. Sistemi interni di gestione dei reclami
8. Risoluzione extragiudiziale delle controversie
9. Misure di riduzione dei rischi sistemici

Chi sono i destinatari del Digital Service Act?

I destinatari del Digital Service Act non sono gli utenti, poiché rappresentano i soggetti da tutelare. Le nuove norme sono indirizzate a tutti i fornitori di servizi intermediari online che prestano i loro servizi nel mercato unico, aventi sede o meno nell'UE, i quali sono tenuti a rispettare la normativa. Ma cosa si intende per "servizi intermediari"? A ciò risponde l’AGCOM, l’Autorità italiana per le garanzie nelle Comunicazioni.

Il servizio intermediario può essere:
 

  • un servizio di semplice trasmissione, su una rete di comunicazione, di dati e/o informazioni fornite da un destinatario del servizio, o nella fornitura dell'accesso a una rete di comunicazione;
  • un servizio di "caching", ovvero di memorizzazione temporanea di dati e informazioni
  • un servizio di hosting, che consiste nella memorizzazione di informazioni fornite da un destinatario del servizio e su richiesta di quest'ultimo

    È importante sapere che nella categoria dei fornitori di servizi di hosting, il DSA annovera le piattaforme online.

    Queste vengono definite alla stregua di servizi che memorizzano e condividono informazioni quando richiesto. Al contrario, il DSA non considera "piattaforme online" quei sistemi che offrono tale funzione solo come parte secondaria di un altro servizio, e quando la sua eventuale integrazione non rappresenta un mezzo per eludere le norme vigenti.

Il ruolo di monitoraggio dell’AGCOM e la governance del DSA

AGCOM è il coordinatore dei servizi digitali con il compito di supervisionare e attuare il Digital Service Act (DSA) in Italia. Nel concreto, l’Autorità coordina le altre realtà nazionali responsabili della vigilanza e dell'applicazione delle normative del DSA, in modo da svolgere azioni mirate in relazione al contrasto dei rischi informatici.

Oltre a ciò, AGCOM gestisce le procedure di accreditamento e certificazione di entità esterne, come segnalatori affidabili, organismi per la risoluzione extragiudiziale delle dispute e ricercatori qualificati. Da ultimo, ha il ruolo di monitorare e riportare alla Commissione Europea e al Comitato Europeo per i Servizi Digitali ogni questione inerente l’applicazione del DSA.

A livello europeo, la governance della Digital Service Act è guidata dalla Commissione Europea (che ha l’autorità esclusiva sull’applicazione delle norme) in collaborazione con le singole autorità nazionali. Infine, il DSA ha creato il Comitato europeo per i servizi digitali. Questo organo indipendente offre consulenza e supporto per garantire un'applicazione uniforme del regolamento in tutti gli stati.

Le azioni concrete contro i cyber risks

In applicazione del Digital Service Act, AGCOM ha introdotto di recente un nuovo strumento per proteggere gli utenti da contenuti video dannosi o offensivi diffusi su piattaforme digitali di condivisione video, note come Video Sharing Platforms (VSP).

La delibera n. 298/23/CONS definisce le procedure per limitare la diffusione di programmi o video generati dagli utenti che possono danneggiare minori o promuovere odio razziale, sessuale, religioso o etnico, offendere la dignità umana o non tutelare adeguatamente i consumatori.

Di fronte al contenuto dannoso, l’utente può procedere autonomamente tramite una segnalazione ad AGCOM, fermo restando la possibilità per l’Autorità di procedere d’ufficio. Con un’istruttoria, AGCOM ne verifica l’effettiva nocività e, se necessario, emette un ordine di rimozione, anche se il video è diffuso in un altro Stato membro dell'UE.

In questo caso, se la piattaforma non rimuove il contenuto entro i cinque giorni successivi, l’Autorità impartisce un nuovo ordine immediato di rimozione. Qualora anche in questa ipotesi la rimozione non venga eseguita, AGCOM trasmette gli atti all'Autorità nazionale dello Stato membro in cui il fornitore è stabilito. Se l'azione non è adeguata, AGCOM può ordinare direttamente alla piattaforma la rimozione del contenuto. Trovate il modello per la segnalazione a questo link.

Autore
eleonora d angelo

Eleonora D'Angelo, romana ma residente in Sardegna, si è laureata in Giurisprudenza all'Università Roma Tre nel 2013.

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