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Che cos'è il bloccasterzo? Il bloccasterzo è uno strumento meccanico che, messo in funzione una volta parcheggiata la vettura, ne impedisce lo spostamento.
Si tratta di un congegno molto apprezzato per la funzione antifurto che svolge soprattutto in un’ottica preventiva. Appartiene infatti alla famiglia degli antifurti meccanici, così come il blocco tradizionale ed il blocco della pedaliera.

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Esistono infatti dei modelli esterni apparentemente semplici e per nulla sofisticati, ma molto vistosi, realizzati appositamente per essere notati da eventuali malintenzionati con il preciso scopo di scoraggiare il tentativo di furto. Di certo, un ladro che nota un bloccasterzo inserito in una macchina, rivolgerà la sua attenzione altrove, evitando di perdere tempo inutilmente aggirando questo ostacolo.
Oltre a questa tipologia di bloccasterzo cosiddetta aftermarket, ovvero acquistata separatamente rispetto alla vettura, ne esiste una seconda categoria: quelli incorporati al veicolo.
Entrambe le tipologie rappresentano degli ottimi deterrenti, sebbene i secondi non siano visibili esternamente come i primi.

Il bloccasterzo integrato: un metodo semplice per impedire i furti

Vediamo ora più nel dettaglio come funziona il bloccasterzo che di default possiede ogni vettura. Nonostante non sia visibile, e quindi non possa prevenire la rottura della serratura o del finestrino attuata da un eventuale ladro che si accinga al furto, risulta comunque un accorgimento efficace per impedire che la macchina lasci la posizione nella quale l’abbiamo parcheggiata. Oltretutto, inserirlo è davvero semplice, motivo per cui sarebbe buona norma avvalersi di questo strumento.

Innanzitutto, bisogna spegnere l’auto assicurandosi che il volante sia ruotato in modo da lasciare le ruote dritte. Una volta fatto questo, vanno estratte le chiavi e si procede a girare il volante fino a sentire un piccolo scatto. Non sarà necessario un movimento ampio: basterà spostarlo di pochi centimetri. In due semplici passaggi, ecco che la macchina è bloccata. Infatti, affinché si muova, è necessario prima rimuovere il bloccasterzo, cosa impossibile per un ladro che non sia in possesso della chiave. La chiave è appunto necessaria per lo sblocco: deve essere reintrodotta nel quadro, prima di muovere il volante. In questo modo, il bloccasterzo verrà disinnescato e potremo tornare a guidare la nostra vettura.

Il bloccasterzo esterno: un deterrente per i malintenzionati

Per chi volesse una sicurezza in più, in grado di prevenire danni alla macchina che potrebbero derivare da un tentativo di furto, è possibile equipaggiare il proprio veicolo con un bloccasterzo esterno, di tipo meccanico. Ne esistono diversi modelli, in grado di rispondere a diverse esigenze. Alcuni di essi concentrano la loro azione sulla pedaliera, impedendo al ladro di utilizzare freno e acceleratore, altri rendono inservibile il volante. Infine, in commercio se ne trovano altri ancora che bloccano entrambi i fronti.

Tra i dispositivi per blindare l’auto in modo meccanico, se ne possono annoverare alcuni ormai storici (come i classici Bloster e Bullock), ma al giorno d’oggi sono sempre più diffusi congegni più innovativi come il Block Shaft. Quest’ultimo funziona in sincronia con quello standard inserito in dotazione nell’auto.
Mentre i primi due basano la loro efficacia sulla vistosità, che funge da ottimo deterrente, e possono essere trasferiti indifferentemente da un veicolo all’altro, il Block Shaft non è visibile ed è specifico per ogni modello di autovettura. Viene applicato in un piccolo spazio sotto il volante, nel quale viene saldato un cannotto chiuso con un lucchetto. Questo può essere aperto soltanto tramite un’apposita chiave, la cui particolare filettatura la rende estremamente difficile da clonare.

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pubblicato il 18 novembre 2022
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