27 giu 2014 | 2 min di lettura | Pubblicato da Flavio S.
La Rete come sinonimo di libertà, ma non di Far West: in tutti i paesi occidentali cresce l’esigenza di regole chiare sull’utilizzo di internet, cresciuto a dismisura negli ultimi anni e privo, o quasi, di quelle norme a cui sottostiamo ogni giorno nella vita reale. Doveri, così come diritti, in grado di garantire sia le libertà sia le responsabilità di chi opera online e che presto verranno messo per iscritto.
Il diritto all’oblio, da poco introdotto per i principali motori di ricerca, è solo la punta di un iceberg destinato a riscrivere i confini della Rete, anche attraverso la partecipazione delle istituzioni Europee ed italiane. Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati, nei giorni scorsi si è fatta portavoce dell’impegno italiano in questa direzione. Nei prossimi mesi, infatti, un’apposita commissione della Camera si metterà al lavoro per elaborare una “Internet Bill of Rights”, ovvero una carta dei diritti e dei doveri dedicata ai cittadini nell'età digitale. In dettaglio, si tratta di un documento al quale lavoreranno contemporaneamente i presidenti delle commissioni e i deputati attivi sul tema dell’innovazione tecnologica, insieme a studiosi, operatori del settore e associazioni.
Il progetto, inoltre, nasce con la prospettiva di coinvolgere le persone “dal basso”, attraverso un procedimento vicino all’e-democracy che prevede proposte a tutti i livelli, sulla scia dell’esperienza brasiliana del “Marco Civil” in quanto a diritto d’accesso alla Rete, tutela della privacy, neutralità, libertà di espressione.
Una volta realizzata, la “Internet Bill of Rights” italiana verrà proposta al governo e presentata all’Europa, proprio in occasione del semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea. Per il nostro Paese, a caccia di un disperato recupero di prestigio in termini di internet veloce e nuove tecnologie, si tratta di una preziosa opportunità di rilancio, in quanto il documento dovrebbe essere presentato in occasione della conferenza interparlamentare sui diritti fondamentali, fissata per il prossimo autunno alla presenza dei Parlamenti di tutti e 28 gli stati Ue.
La Costituzione di internet, quindi, passa anche dall’impegno dell’Italia in un settore che, ancora oggi, ci vede tra i fanalini di coda in tutte le principali classifiche, tra cui quelle per la copertura ADSL e la velocità di internet.
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