Offrono esenzioni fiscali significative se mantenuti per almeno cinque anni.
Offrono esenzioni fiscali significative se mantenuti per almeno cinque anni.
Investono principalmente in piccole e medie imprese italiane, sostenendo l'economia nazionale.
Investono principalmente in piccole e medie imprese italiane, sostenendo l'economia nazionale.
Sono adatti ai piccoli risparmiatori, con un limite di investimento annuale di 30.000 euro.
Sono adatti ai piccoli risparmiatori, con un limite di investimento annuale di 30.000 euro.
I Piani Individuali di Risparmio (PIR) rappresentano una delle più interessanti novità nel panorama degli investimenti. Introdotti dalla legge di bilancio del 2017, i PIR sono stati concepiti per incentivare gli investimenti a lungo termine nelle piccole e medie imprese italiane, offrendo vantaggi fiscali significativi ai risparmiatori. Questo strumento finanziario si rivolge soprattutto ai piccoli investitori, proponendo un'opportunità di crescita del capitale con l'obiettivo di sostenere l'economia nazionale.
I PIR sono veicoli di investimento destinati ai privati che, seguendo determinate regole, possono beneficiare di agevolazioni fiscali. Un Piano Individuale di Risparmio consiste in un portafoglio di investimenti diversificato, comprendente principalmente azioni e obbligazioni di imprese italiane, con una quota rilevante destinata alle piccole e medie imprese. La normativa prevede che almeno il 70% del capitale investito debba essere allocato in strumenti finanziari emessi da aziende italiane o europee con stabile organizzazione in Italia, di cui almeno il 30% in PMI non quotate nel FTSE MIB.
Uno dei principali vantaggi dei PIR è rappresentato dall'esenzione fiscale. Gli investimenti effettuati tramite PIR, infatti, godono dell'esenzione dalle imposte sui redditi di capitale e sui redditi diversi se mantenuti per almeno cinque anni. Questo significa che gli utili realizzati non sono soggetti alla tassazione del 26% che normalmente si applica alle rendite finanziarie. Inoltre, i PIR possono contribuire a ridurre il rischio di concentrazione, promuovendo una maggiore diversificazione degli investimenti.
Un altro aspetto positivo è il supporto all'economia reale. Investire nei PIR significa canalizzare risorse verso le piccole e medie imprese italiane, contribuendo alla loro crescita e sviluppo. Questo effetto moltiplicatore può avere ricadute positive su tutto il sistema economico nazionale.
Per investire nei PIR, è possibile scegliere tra diverse tipologie di strumenti finanziari, tra cui fondi comuni di investimento, polizze assicurative e conti gestione patrimoniale. La scelta del tipo di investimento dipende dalle esigenze e dagli obiettivi del risparmiatore. È importante considerare il proprio orizzonte temporale e la propria propensione al rischio, consultando magari un consulente finanziario per individuare la soluzione più adatta.
Gli investimenti in PIR devono rispettare alcuni vincoli di concentrazione per garantire la diversificazione del portafoglio. È fondamentale mantenere l'investimento per almeno cinque anni per beneficiare delle agevolazioni fiscali previste. Un disinvestimento anticipato comporterebbe la perdita dei benefici fiscali e l'applicazione delle imposte sulle plusvalenze realizzate.
I PIR sono destinati principalmente ai piccoli risparmiatori italiani. Ogni individuo può detenere un solo PIR, con un limite massimo di investimento annuo di 30.000 euro e un totale complessivo di 150.000 euro. Questi limiti sono stati stabiliti per evitare un'eccessiva concentrazione degli investimenti e per distribuire i benefici su un numero maggiore di risparmiatori.
Grazie alla loro struttura, i PIR rappresentano una soluzione interessante sia per chi desidera investire in un'ottica di medio-lungo termine, sia per coloro che cercano un'opportunità di risparmio fiscale. Anche gli investitori meno esperti possono trarre vantaggio dai PIR, poiché questi strumenti sono gestiti da professionisti del settore che selezionano accuratamente le opportunità di investimento più promettenti.
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