13 apr 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Alessandro d.
Dal 2035 non si potranno più vendere auto con motore termico, cioè quelle alimentate a benzina o diesel. La Commissione Europea ha confermato il testo del Regolamento EU sulle emissioni dei veicoli stradali.
Ma apre alla richiesta della Germania sui veicoli alimentati con gli e-fuel. E per i biocarburanti?
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Lo stop ai motori tradizionali, ad alimentazione endotermica, rientra nella direttiva europea Fit for 55, il pacchetto climatico, approvato il 14 luglio 2021 dalla Commissione Europea per raggiungere gli obiettivi fissati dal Green Deal, l'insieme di iniziative per raggiungere la neutralità climatica – ovvero la decarbonizzazione, la rimozione dei gas serra dall'atmosfera - in Europa entro il 2050 e per innalzare, ad almeno il 50%, l'obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 e verso il 55% rispetto ai livelli del 1990.
Ma qual è la differenza tra e-fuel e biocarburanti?
Entrambi sono stati sviluppati per azzerare, o ridurre, le emissioni di anidride carbonica in atmosfera e non derivano da origine fossile e per questo si possono confondere, ma non sono la stessa cosa.
Gli e-fuel si chiamano così perché il nome è l'abbreviazione di electrofuel: derivano infatti dalla combinazione chimica tra idrogeno e anidride carbonica. L'idrogeno è ottenuto per elettrolisi dell'acqua, il processo che sfrutta l'energia elettrica per sciogliere il legame e richiede tanta energia elettrica e tanta acqua. Appare chiaro che, per ottenere gli e-fuel a zero emissioni, l'elettricità necessaria deve derivare da fonti rinnovabili (energia solare, idrica, eolica, geotermica).
I biocarburanti invece vengono prodotti dalle biomasse, cioè dagli scarti di origine animale e vegetale. Sono biocarburanti il bioetanolo e il biodiesel. Le biomasse vengono ottenute riutilizzando gli scarti provenienti dal settore agroalimentare, i rifiuti organici urbani, le alghe, i rifiuti verdi delle attività agricole e forestali etc. I biocarburanti si possono ottenere anche da grano, mais, bietola, canna da zucchero e olio di palma e, in questi casi, sono necessarie porzioni di terreno agricolo molto ampie destinate alla produzione di alimenti. I biocarburanti sono a zero emissione in modo virtuale: quando vengono utilizzati nei veicoli con motore termico, sviluppano la stessa anidride carbonica che è già presente nella biomassa utilizzata nel processo produttivo e in origine catturata dalle piante con la fotosintesi.
La Commissione Europea, tramite il socialista olandese Frans Timmermans, vicepresidente dell'esecutivo comunitario nonché responsabile per il Green Deal, ha aperto alla proposta della Germania sulla commercializzazione,anche dopo il 2035, dei veicoli con motore endotermici purché siano alimentati con gli e-fuel, i carburanti sintetici che sarebbero in grado di garantire la neutralità climatica.
Questa notizia non è stata ricevuta in modo positivo dall'Italia, privata di un alleato forte come quello tedesco sulla battaglia con Bruxelles per aggiungere anche i biocarburanti tra i combustibili accettati anche dopo il 2035.
Pochi giorni fa però, il Commissario all’Energia, Kadri Simson, ha dichiarato che la Commissione Europea potrebbe trattare con l’Italia la sua proposta con i biocarburanti, perché "i biocarburanti sono un argomento trattato ogni volta in cui si parla di nuove normative, dunque necessari", ha dichiarato il Commissario a Rai News 24, aggiungendo anche che "sosteniamo le iniziative a riguardo, la mia responsabilità è quella di sostenere i produttori di biocarburanti e il supporto della Commissione c’è ed è anche molto forte."
Vedremo prossimamente se anche i biocarburanti potranno essere ammessi, come gli e-fuels, nel Regolamento UE sulla mobilità sostenibile.
L'Italia però non resta ad aspettare e il Ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, ha già annunciato che nel prossimo triennio saranno stanziati circa 4 miliardi di euro per la produzione di e-fuel.
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