Riscatto agevolato della laurea 2025: come funziona, quanto costa e quando conviene

Le 3 cose da sapere
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Il riscatto laurea converte gli anni di studio in contributi validi per la pensione.
1Il riscatto laurea converte gli anni di studio in contributi validi per la pensione.
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Esistono due modalità: ordinario e agevolato, con costi e benefici fiscali diversi.
2Esistono due modalità: ordinario e agevolato, con costi e benefici fiscali diversi.
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Questo strumento incide direttamente sui requisiti e sull’importo dell’assegno pensionistico.
3Questo strumento incide direttamente sui requisiti e sull’importo dell’assegno pensionistico.
Il riscatto della laurea è uno strumento che permette di trasformare gli anni di studio universitario in contributi utili ai fini pensionistici. A differenza dei fondi pensione, che servono a integrare l’assegno futuro, il riscatto laurea aumenta direttamente gli anni di contribuzione, incidendo sul diritto e sull’importo della pensione. Può essere ordinario o agevolato e rappresenta una scelta importante per chi vuole valorizzare gli studi e pianificare al meglio il proprio percorso previdenziale.
Sommario
Che cos’è il riscatto della laurea e quali tipologie esistono
Il riscatto della laurea è uno strumento che permette di trasformare gli anni trascorsi all’università in contributi previdenziali validi ai fini della pensione. In pratica, chi ha studiato può compensare il periodo in cui non ha versato contributi e recuperare anni utili sia per raggiungere prima i requisiti pensionistici sia, in alcuni casi, per aumentare l’importo dell’assegno.
Il riscatto è richiedibile una volta ottenuto il titolo e può essere utilizzato da lavoratori dipendenti, autonomi, liberi professionisti, ma anche da persone che non hanno mai lavorato o non hanno ancora contributi registrati presso l’INPS. Le tipologie principali sono due:
- riscatto ordinario, in cui il costo varia in base alla retribuzione e al sistema di calcolo della pensione;
- riscatto agevolato, che ha invece un costo fisso uguale per tutti, rivalutato ogni anno.
Sono riscattabili diversi percorsi di studio: lauree triennali e magistrali, corsi a ciclo unico, titoli AFAM, dottorati e, dal 2024, anche i diplomi degli ITS Academy. È possibile riscattare l’intera durata legale del corso o solo alcuni anni, ma non è previsto il riscatto degli anni fuori corso.
Costo del riscatto agevolato nel 2025
Il costo del riscatto agevolato nel 2025 è pari a 6.123,15 euro per anno, un valore leggermente più alto rispetto al 2024 a causa dell’adeguamento annuale del minimale contributivo. Questo importo si ottiene applicando l’aliquota del 33% al reddito minimo stabilito per i contributi, che nel 2025 è di 18.555 euro.
| Anno | Costo per anno (€) | Costo 4 anni (€) |
|---|---|---|
| 2023 | 5.776,32 | 23.105,28 |
| 2024 | 6.076,95 | 24.307,80 |
| 2025 | 6.123,15 | 24.492,60 |
Per i periodi anteriori al 1996, se mantenuti nel sistema retributivo o misto, il costo viene calcolato con criteri diversi e può essere più alto. Tuttavia, scegliendo il calcolo contributivo per tutta la carriera, si può utilizzare comunque la formula agevolata.
Differenza tra riscatto agevolato e ordinario
La scelta tra riscatto agevolato e ordinario dipende soprattutto dall’obiettivo che si vuole raggiungere e dal livello di reddito del richiedente, perché i due sistemi hanno costi e vantaggi fiscali molto diversi.
Il riscatto agevolato prevede un costo fisso, identico per tutti, che non varia in base allo stipendio. Proprio per questo spesso risulta più conveniente per chi ha redditi bassi o per i giovani che si affacciano da poco al mercato del lavoro. Il vantaggio fiscale associato a questa modalità è la detrazione, cioè uno sconto sull’imposta dovuta che riduce in parte la spesa sostenuta.
Il riscatto ordinario, al contrario, è legato alla retribuzione e può quindi avere un costo superiore, soprattutto per chi percepisce stipendi medio-alti. Tuttavia offre un beneficio fiscale più significativo, perché permette di dedurre integralmente l’importo versato, diminuendo il reddito imponibile e generando un risparmio proporzionalmente maggiore. Inoltre, proprio perché calcolato su valori contributivi più alti, può incidere più positivamente anche sull’importo della futura pensione.
| Aspetto | Riscatto agevolato | Riscatto ordinario |
|---|---|---|
| Costo | Importo fisso, uguale per tutti | Variabile, calcolato in base allo stipendio |
| Vantaggio fiscale | Detrazione dell’imposta | Deduzione dal reddito complessivo |
| Convenienza tipica | Più adatto a giovani e redditi medio-bassi | Più vantaggioso per redditi medio-alti |
| Effetto sulla pensione | Aumento dell’assegno più contenuto | Incremento potenzialmente maggiore |
| Obiettivo ideale | Recuperare anni a un costo ridotto | Migliorare maggiormente la pensione futura |
Quando conviene realmente riscattare la laurea
La convenienza del riscatto varia molto in base alla situazione personale. Non esiste una scelta valida per tutti, ma ci sono alcuni scenari in cui la valutazione tende a essere favorevole. Conviene soprattutto a chi:
- ha iniziato a lavorare dopo i 26-27 anni e rischia di arrivare alla pensione con pochi contributi;
- vuole accedere prima alla pensione anticipata, perché gli anni riscattati contano a tutti gli effetti come anzianità;
- ha un reddito medio-alto e può sfruttare il vantaggio fiscale della deduzione nel riscatto ordinario;
- si trova nel sistema contributivo puro, ma vuole coprire anni pre-1996 (valutando però bene il rischio di perdere la possibilità della pensione anticipata a 64 anni).
Il cosiddetto “paradosso contributivo”, infatti, riguarda proprio chi riscattando gli anni di studio prima del 1996 finisce per avere un’anzianità contributiva mista e quindi perde il requisito per accedere alla pensione contributiva anticipata. In questi casi serve un’analisi attenta, perché il riscatto potrebbe addirittura peggiorare la situazione.
Come richiedere il riscatto
Prima di presentare la domanda per il riscatto della laurea, è importante verificare alcuni requisiti fondamentali:
- aver conseguito il titolo di studio relativo al corso che si intende riscattare;
- accertarsi che gli anni da riscattare non siano già coperti da contributi versati in precedenza o da riscatti precedenti;
- verificare la possibilità di utilizzare la modalità agevolata per i periodi di studio scelti, poiché questa opzione ha regole specifiche.
Una volta effettuate le dovute verifiche sui requisiti e accertata la possibilità di riscattare gli anni di studio, la domanda può essere presentata attraverso diversi canali:
- online, tramite il portale INPS utilizzando SPID, CIE o CNS;
- patronati, che offrono assistenza nella compilazione e nell’invio della richiesta;
- Contact Center INPS, per ricevere informazioni e supporto sulle procedure.
Una volta inviata la domanda, l’INPS invia un prospetto dettagliato che indica il costo totale del riscatto e le modalità di pagamento disponibili. Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione oppure dilazionato in più rate senza interessi, a seconda delle possibilità del richiedente.
Infine, sul piano fiscale è importante distinguere attentamente tra le due modalità di riscatto, perché l’impatto economico e il beneficio fiscale variano notevolmente a seconda della scelta:
- riscatto ordinario: completamente deducibile dal reddito complessivo, riducendo l’IRPEF dovuta in proporzione all’importo versato;
- riscatto agevolato: dà diritto a una detrazione sull’imposta, che può scendere al 19% se il pagamento è effettuato per un familiare fiscalmente a carico.
In sintesi, la decisione di riscattare gli anni di studio richiede una valutazione attenta della propria situazione contributiva, del reddito e degli obiettivi pensionistici. Una simulazione personalizzata consente di comprendere meglio i vantaggi concreti e scegliere la soluzione più adatta per ottimizzare sia il beneficio previdenziale sia quello fiscale.
11 dic 2025 | 6 min di lettura | Pubblicato da Marta Radavelli
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