TFR: guida completa per capire come funziona e come scegliere dove destinarlo

Le 3 cose da sapere
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Il TFR è una quota della retribuzione che cresce ogni anno.
1Il TFR è una quota della retribuzione che cresce ogni anno.
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Si può lasciare in azienda o destinarlo a un fondo pensione, la tassazione e i rendimenti cambiano.
2Si può lasciare in azienda o destinarlo a un fondo pensione, la tassazione e i rendimenti cambiano.
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La decisione dipende da liquidità, rischio e anni mancanti alla pensione.
3La decisione dipende da liquidità, rischio e anni mancanti alla pensione.
Il TFR rappresenta una parte importante del tuo futuro patrimonio: viene accantonato ogni anno dal datore di lavoro e lo riceverai quando il rapporto di lavoro termina o quando andrai in pensione. Capire come funziona, come cresce, dove puoi destinarlo e quali conseguenze comportano le diverse scelte ti aiuta a gestire con più consapevolezza un capitale che, nel tempo, può diventare significativo.
Sommario
Che cos’è il TFR e come si calcola
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è una quota della tua retribuzione che il datore di lavoro accantona ogni anno per te. L’importo corrisponde al 6,91% della retribuzione lorda annua e cresce nel tempo grazie a un meccanismo di rivalutazione programmata.
Il calcolo tiene conto degli elementi continuativi della retribuzione, come paga base, scatti di anzianità, superminimi e ratei di tredicesima. La somma accumulata viene poi erogata alla fine del rapporto lavorativo o, in alternativa, al pensionamento se lo hai conferito a un fondo pensione.
Esempio pratico: con una RAL di 25.000 €, il TFR accantonato ogni anno è di 1.568,74 €. In dieci anni diventa 15.687,40 €, in venti anni 31.374,80 €.
Dove può essere destinato il TFR
Durante il rapporto di lavoro, puoi scegliere dove lasciare il TFR. La decisione è importante perché influisce su rivalutazione, tassazione e possibilità di ottenere anticipazioni.
TFR in azienda
Se decidi di non conferirlo a un fondo pensione, il TFR rimane in azienda e cresce secondo un meccanismo fisso: 1,5% + 75% dell’inflazione annuale. Si tratta di una crescita stabile e prevedibile.
TFR in un fondo pensione
L’alternativa è destinare il TFR a un fondo pensione, entro sei mesi dall’assunzione. Se non comunichi alcuna scelta, subentra automaticamente il silenzio-assenso verso il fondo previsto dal tuo CCNL.
Nel fondo, il TFR viene investito in diversi comparti, ognuno con differenti livelli di rischio e rendimento. Puoi modificare nel tempo il comparto per adattarlo alle tue esigenze.
Rivalutazione e rendimenti: come cambia la crescita del TFR
La crescita del TFR nel tempo è uno dei fattori decisivi per scegliere tra azienda o fondo pensione. In azienda la rivalutazione è stabile, mentre nel fondo pensione il rendimento può essere più variabile ma anche più elevato nel lungo periodo.
In sintesi:
- in azienda il TFR cresce secondo una formula prestabilita, quindi in modo costante e meno soggetto alle oscillazioni del mercato;
- nel fondo pensione i rendimenti dipendono dall’andamento dei mercati finanziari e dal comparto scelto, con la possibilità di ottenere risultati più alti nel medio-lungo periodo.
La tabella seguente mostra come può cambiare l’importo netto a seconda della destinazione:
| Anni di accumulo | TFR lordo | In azienda (aliquota media 24,35%) | Nel fondo pensione (23% o aliquota pensionamento) | Differenza netta |
|---|---|---|---|---|
| 15 | 23.531,10 € | 17.801,28 € | 18.118,95 € | +317,67 € |
| 40 | 62.749,60 € | 47.470,07 € | 57.102,14 € | +9.632,07 € |
Tassazione del TFR: come funziona
La tassazione cambia in base alla destinazione scelta. È un aspetto cruciale perché può modificare in modo significativo l’importo finale ricevuto.
Di seguito trovi le principali differenze:
TFR in azienda
La tassazione in azienda avviene con un sistema di tassazione separata, che applica l’aliquota media IRPEF dei tuoi ultimi cinque anni di reddito. Questa aliquota può andare indicativamente dal 23% al 43%.
TFR nel fondo pensione
Prima degli esempi di tassazione, è utile distinguere i diversi casi applicati dai fondi pensione:
- riscatti in caso di disoccupazione o licenziamento: imposta sostitutiva del 23%;
- pensionamento: tassazione agevolata al 15%, che diminuisce dello 0,3% per ogni anno successivo al quindicesimo, fino a raggiungere un minimo del 9%.
Liquidità e accesso al capitale
La possibilità di accedere al TFR dipende dalla sua destinazione. Alcune situazioni permettono di ottenere anticipi o riscatti, altre invece prevedono la liquidazione solo al termine del rapporto.
Accesso al TFR in azienda
Il TFR viene liquidato quando termina il rapporto di lavoro. Puoi però chiedere un’anticipazione fino al 70% dopo otto anni, per:
- spese mediche straordinarie;
- acquisto della prima casa;
- nascita o adozione di un figlio;
- formazione personale.
Accesso al TFR nel fondo pensione
Nel fondo pensione sono previste tre tipologie di anticipazioni, oltre alla possibilità di riscattare il capitale in caso di licenziamento o disoccupazione. Al pensionamento hai diverse forme di rendita, tra cui:
- rendita vitalizia;
- rendita certa 5 o 10 anni;
- rendita reversibile;
- rendita controassicurata;
- rendita con maggiorazione per non autosufficienza.
È anche possibile combinare capitale e rendita, o ottenere l’intero capitale se l’assegno potenziale risulta sotto determinate soglie.
Tenere il TFR in azienda: vantaggi e svantaggi
Vantaggi
- rivalutazione certa per legge, stabile nel tempo;
- liquidità immediata al momento della cessazione del rapporto;
- possibilità di anticipazioni dopo otto anni.
Svantaggi
- tassazione generalmente più elevata rispetto al fondo;
- maggiore esposizione al rischio d’impresa del datore di lavoro;
- minori opportunità di rendimento nel lungo periodo.
Destinare il TFR a un fondo pensione: vantaggi e svantaggi
Vantaggi
- tassazione agevolata, soprattutto al pensionamento;
- possibile contributo aggiuntivo del datore, se previsto dal CCNL;
- rendimenti potenzialmente più elevati nel medio-lungo periodo;
- supervisione e tutela dell’autorità COVIP;
- possibilità di scegliere tra rendita, capitale o combinazione.
Svantaggi
- capitale meno immediatamente disponibile;
- richiede fiducia nella gestione dell’ente previdenziale.
Come fare la scelta: fattori da considerare
La destinazione del TFR va valutata alla luce delle tue esigenze personali. È utile considerare:
- anni mancanti alla pensione, che influiscono sulla scelta del comparto;
- propensione al rischio, più o meno adatta all’investimento finanziario dei fondi;
- livello di reddito, che incide sulla tassazione in azienda;
- bisogno di maggiore liquidità immediata o, al contrario, di un capitale più redditizio nel tempo;
- eventuali contributi aggiuntivi offerti dal datore;
- costi e performance del fondo pensione.
Modificare la scelta del TFR
La scelta può essere cambiata nel corso della vita lavorativa:
- entro sei mesi dall’assunzione puoi esprimere la tua decisione;
- se lo lasci in azienda, puoi sempre trasferirlo successivamente a un fondo pensione;
- se lo destini a un fondo pensione, non puoi più riportarlo in azienda.
In caso di mancati versamenti al fondo da parte del datore, puoi procedere con richiesta di decreto ingiuntivo, comprensivo di interessi e spese.
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18 nov 2025 | 5 min di lettura | Pubblicato da Linda M.
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