Pensione minima e Assegno Sociale 2025: importi, requisiti e novità

Le 3 cose da sapere
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La pensione minima garantisce un reddito base anche con pochi contributi.
1La pensione minima garantisce un reddito base anche con pochi contributi.
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Verifiche annuali e maggiorazioni sociali aiutano i pensionati a basso reddito.
2Verifiche annuali e maggiorazioni sociali aiutano i pensionati a basso reddito.
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Adeguamenti ISTAT e bonus straordinari aumentano le pensioni nel 2025.
3Adeguamenti ISTAT e bonus straordinari aumentano le pensioni nel 2025.
La pensione minima e l’assegno sociale rappresentano strumenti fondamentali di protezione economica per chi ha avuto carriere contributive brevi o redditi limitati. L’integrazione al minimo garantisce un sostegno adeguato a chi non ha accumulato un capitale sufficiente, mentre l’assegno sociale assicura un aiuto a chi si trova in condizioni economiche difficili.
Le novità del 2025 comprendono incrementi straordinari, adeguamenti ISTAT e la possibilità di utilizzare i fondi pensione complementari per raggiungere più rapidamente le soglie minime richieste dal sistema contributivo.
Sommario
Importi della pensione minima 2025
La pensione minima è pensata per garantire un sostegno economico a chi ha avuto una carriera lavorativa breve o ha versato pochi contributi. In pratica, rappresenta il reddito minimo che lo Stato assicura a chi arriva alla pensione senza aver accumulato un capitale contributivo significativo.
Nel 2025, l’importo mensile della pensione minima è fissato a 603,40€, corrispondenti a 7.844,20€ all’anno su 13 mensilità. Questo valore include l’adeguamento provvisorio ISTAT dello 0,8% rispetto all’anno precedente, come indicato dalla Circolare INPS 23/2025.
Pensione minima ordinaria
Se già si percepisce l’integrazione al minimo, nel 2025 è previsto un incremento straordinario del 2,2%, che porta l’importo a 616,67€ al mese, pari a 8.016,71€ all’anno. Chi non ha ancora l’integrazione può presentare domanda per beneficiare di questo aumento.
Un aspetto importante da conoscere è la no tax area: se la pensione integrata al minimo costituisce l’unico reddito e resta sotto 8.500€, le detrazioni fiscali azzerano completamente l’IRPEF. Per fare un esempio semplice, una pensione di 500€ mensili riceve un’integrazione di 116,67€, arrivando così a un totale di 616,67€.
Integrazione al minimo per lavoratori con carriere contributive brevi
L’integrazione al minimo è prevista per chi ha pensioni calcolate con sistema retributivo o misto, cioè chi ha versato almeno un contributo prima del 1° gennaio 1996, sempre rispettando i limiti di reddito previsti dalla legge. Chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, i cosiddetti “contributivi puri”, generalmente non ha diritto all’integrazione. In questi casi, per andare in pensione di vecchiaia occorre:
- avere almeno 67 anni di età;
- aver accumulato 20 anni di contributi;
- percepire un importo almeno pari all’assegno sociale annuo.
In alternativa, chi non raggiunge questi requisiti può accedere alla vecchiaia contributiva a 71 anni, a patto di aver versato almeno 5 anni di contributi effettivi.
Tra le novità del 2025, chi ha un fondo pensione complementare può sommare la rendita del fondo ai contributi maturati, così da raggiungere prima le soglie minime richieste dal sistema contributivo e anticipare l’accesso alla pensione.
Infine, c’è un’eccezione importante, nota come AOI: dopo la sentenza costituzionale n. 94/2025, chi riceve l’assegno ordinario di invalidità e ha una pensione calcolata interamente con il sistema contributivo può ottenere un supplemento fino al minimo, anche se non sono previsti arretrati per gli anni precedenti.
Assegno Sociale 2025
L’assegno sociale è una prestazione economica pensata per offrire un sostegno a chi si trova in una condizione di difficoltà economica e non ha altri redditi sufficienti per vivere. Si tratta di un aiuto su domanda, rivolto a cittadini che soddisfano determinati requisiti di età, cittadinanza e residenza, e che rispettano i limiti di reddito previsti dalla legge.
Cos’è e a chi spetta
L’assegno sociale è destinato a persone che hanno almeno 67 anni e che siano cittadine italiane o in situazioni equiparate. È richiesto che il beneficiario risieda effettivamente in Italia e abbia mantenuto un soggiorno legale e continuativo di almeno 10 anni (dal 2009 in poi). Ovviamente, per avere diritto all’assegno sociale è necessario rispettare i limiti di reddito stabiliti per l’anno in corso.
Va sottolineato che l’assegno sociale non è reversibile, quindi non può essere ereditato dai familiari, e non può essere pignorato, sequestrato, ceduto o esportato all’estero. I limiti di reddito per il 2025 distinguono tra importo pieno e importo ridotto:
- importo pieno: spetta ai non coniugati senza altri redditi, oppure alle coppie con reddito familiare complessivo non superiore a 7.002,97€ all’anno;
- importo ridotto: viene riconosciuto ai non coniugati con reddito annuo inferiore a 7.002,97€, oppure ai coniugati con reddito familiare tra 7.002,97€ e 14.005,94€.
In tutti i casi, l’assegno sociale non è soggetto a IRPEF perché rientra nella no tax area, quindi non genera tassazione aggiuntiva per il beneficiario.
Importi mensili e modalità di pagamento
Per il 2025, l’assegno sociale ha un importo mensile di 538,69€, erogato su 13 mensilità. Il pagamento avviene in modo regolare ogni mese: in banca il primo giorno “bancabile” del mese e in Poste Italiane il primo giorno feriale, anche se prefestivo. A gennaio, invece, il pagamento viene effettuato il secondo giorno sia in banca sia in Posta.
Requisiti per accedere alla pensione minima
Per ricevere la pensione minima, è necessario soddisfare alcuni requisiti legati all’età e alla contribuzione versata nel corso della vita lavorativa. Questi criteri variano a seconda del tipo di carriera contributiva e del sistema di calcolo della pensione.
Età pensionabile
L’accesso alla pensione di vecchiaia ordinaria avviene a 67 anni, tenendo conto degli adeguamenti legati alla speranza di vita. Per chi appartiene alla categoria dei contributivi puri (primo contributo dal 1° gennaio 1996), oltre all’età sono richiesti anche contributi minimi e un importo minimo della pensione. In pratica, per andare in pensione è necessario:
- percepire almeno un importo pari all’assegno sociale annuo;
- in alternativa, se non si raggiunge questo importo, accedere alla pensione a 71 anni tramite la vecchiaia contributiva, a condizione di aver maturato almeno 5 anni di contribuzione effettiva.
Anzianità contributiva minima richiesta
Il secondo criterio riguarda la durata dei contributi versati, che varia a seconda del sistema di calcolo della pensione:
- vecchiaia ordinaria (sistema misto): almeno 20 anni di contributi;
- vecchiaia contributiva (contributivi puri, accesso a 71 anni): almeno 5 anni di contribuzione effettiva.
Questi requisiti permettono di garantire il diritto alla pensione anche a chi ha avuto carriere lavorative frammentarie o ha iniziato a versare contributi in età più avanzata.
Limiti reddituali e patrimoniali
Per avere diritto all’integrazione al minimo, è necessario rispettare determinati limiti di reddito, pensati per garantire che questa prestazione arrivi principalmente a chi ha un reale bisogno di sostegno economico.
Reddito personale e familiare
Nel 2025, per i single il reddito annuo personale non deve superare 8.016,71€, corrispondenti a 616,67€ al mese su 13 mensilità. Per le coppie coniugate, invece, il reddito complessivo della famiglia non deve eccedere 31.376,80€ all’anno.
Se il reddito supera la soglia minima ma resta entro i limiti previsti, l’integrazione al minimo può essere parziale, cioè ridotta in proporzione alla differenza rispetto ai limiti massimi consentiti.
Valore del patrimonio mobiliare e immobiliare
Per quanto riguarda il patrimonio, la normativa non prevede soglie specifiche né per l’integrazione al minimo né per l’assegno sociale. Questo significa che l’accesso a queste prestazioni dipende principalmente dai requisiti reddituali, senza considerare il valore di conti correnti, immobili o altri beni posseduti.
Novità 2025 e adeguamenti all’inflazione
Ogni anno le pensioni vengono aggiornate in base all’inflazione e ad eventuali misure straordinarie previste dalla legge di bilancio. Nel 2025, sono previsti sia gli adeguamenti automatici legati all’ISTAT, sia alcuni incrementi straordinari per specifiche categorie di pensionati.
Aumenti dovuti all’adeguamento ISTAT
L’indice provvisorio di adeguamento per il 2025 è dello 0,8%, portando il trattamento minimo a 603,40€ al mese. La perequazione, cioè l’aumento proporzionato a seconda del livello di pensione, viene applicata in fasce di importo come segue.
| Fascia di pensione | Percentuale di adeguamento | Importo massimo indicativo |
|---|---|---|
| Fino a 4 volte il minimo | 100% | circa 2.394,44€ |
| Tra 4 e 5 volte il minimo | 90% | 2.394,45–2.993,05€ |
| Oltre 5 volte il minimo | 75% | oltre 2.993,05€ |
Eventuali bonus o incrementi straordinari
Oltre all’adeguamento ISTAT, nel 2025 sono previste alcune misure aggiuntive:
- integrazione straordinaria 2025: +2,2% per chi già percepisce il minimo (616,67€). Dal 2026 l’incremento aggiuntivo sarà dell’1,3%;
- maggiorazioni sociali: aumento di 8€ al mese per pensionati over 70 con redditi bassi;
- AOI contributivo: integrazione al minimo riconosciuta dopo la sentenza n. 94/2025 (senza arretrati);
- previdenza complementare: possibilità di cumulare la rendita del fondo pensione per raggiungere la soglia minima e accedere alla pensione prima dei 71 anni.
Come richiedere l’Assegno Sociale o l’integrazione al minimo
Per richiedere l’assegno sociale o l’integrazione al minimo, è necessario raccogliere la documentazione necessaria e seguire le procedure previste dall’INPS. La procedura varia leggermente a seconda della prestazione richiesta, ma in entrambi i casi è possibile utilizzare sia strumenti online sia canali tradizionali come il Contact Center o i patronati autorizzati.
Documentazione necessaria
Per presentare la domanda, è necessario avere a disposizione:
- dati anagrafici e di residenza;
- situazione reddituale aggiornata (dichiarazione dei redditi o modello RED se richiesto);
- per AOI e altre prestazioni, documentazione sanitaria/contributiva prevista dalla normativa specifica.
Iter online o presso l’INPS
| Prestazione | Modalità di richiesta | Note |
|---|---|---|
| Integrazione al minimo | Spesso riconosciuta automaticamente alla liquidazione della pensione, basandosi sui redditi dichiarati; se non applicata, è possibile presentare domanda di ricostituzione | È possibile richiedere arretrati fino a 5 anni se spettanti. Controllare annualmente i requisiti reddituali per non perdere l’integrazione. È utile usare il “Consulente digitale delle pensioni” per verificare i diritti. |
| Assegno sociale | Domanda online sul portale INPS tramite il servizio dedicato, oppure tramite Contact Center o patronati/intermediari autorizzati | Controllare i limiti di reddito ogni anno e presentare la domanda quando si è sicuri di rispettarli. L’assegno sociale non è reversibile né pignorabile, garantendo un sostegno stabile. |
Consigli per i pensionati a basso reddito
Per chi percepisce una pensione minima o beneficia dell’assegno sociale, è fondamentale seguire alcune regole per garantire il corretto accesso alle prestazioni e non perdere eventuali benefici.
È necessario verificare annualmente i requisiti e comunicare tempestivamente all’INPS eventuali variazioni reddituali, proprie o del coniuge. Ogni anno va presentata la dichiarazione dei redditi o il modello RED se richiesto, poiché l’integrazione al minimo dipende dai limiti di reddito e può variare di anno in anno.
15 dic 2025 | 8 min di lettura | Pubblicato da Marta Radavelli
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