Lavoro: i ragazzi ne sognano uno che sia soltanto sul Web

2.100 intervistati

Lo svela un'indagine statistica commissionata dal Gruppo Tesya e condotta da AstraRicerche.

Sono state fatte 2.100 interviste online, svolte fra Giugno e Luglio del 2022 in Italia, Spagna, Portogallo, Slovenia e Croazia.

Vogliono continuare a studiare

Gli intervistati sono convinti di voler continuare gli studi dopo la scuola superiore, si informano soprattutto online (79%), attraverso i motori di ricerca e i social network.

Cosa desiderano quando vanno a caccia di un posto di lavoro? Un impiego che abbia a che fare con le nuovetendenze del Web.

Però sono poco informati

C'è però un problema: non sono granché informati sul modo in cui funziona il mercato del lavoro.

Ammette di conoscerlo meno della metà: solo il 42% ritiene di saperne molto o abbastanza.

Comunque per il 78% il maggiore strumento per raccogliere informazioni in questo campo resta il Web: nel 53% dei casi i motori di ricerca, nel 41% i social network.

Le loro fonti

Seguono le indicazioni di scuole e università (36%), i consigli di parenti e amici (33%, con un picco in Portogallo del 45% fino al 29% dell’Italia).

Appena il 29% si affida a giornali, radio e televisione (dal 39% del Portogallo al 24% della Spagna, passando per il 31% italiano). Il 27% consulta anche i siti internet degli enti pubblici.

Le prospettive gradite

Quali sono le prospettive professionali più gradite?

Tra tutti i giovani dei cinque Paesi esaminati, al primo posto ci sono quelle di grafico, designer e web designer (64%), seguite da youtuber, tiktoker e influencer (61%).

Al terzo posto (58%) ci sono informatico e sviluppatore di siti web ed app; poi vengono il docente in campo digitale (53%), il data analyst (52%), l’ingegnere (49%), l’esperto di ambiente, ecologia ed energia (48%) e, in coda, il tecnico meccanico, elettronico, commerciale (45%).

Le competenze ritenute necessarie

Le competenze ritenute necessarie nel mondo del lavoro?

Per gli italiani, prima di tutto la capacità di comunicare (40%); poi quella di comprendere le esigenze del cliente (39%) e (al 33%) pesa il fatto di saper raggiungere un obiettivo superando gli ostacoli (problem solving, in inglese). Infine, ecco la capacità di apprendimento continuo (23%).

Gli italiani pensano che le scuole, soprattutto quelle superiori, dovrebbero fornire conoscenze nei vari ambiti, puntare sulla cultura del lavoro ed esaltare le caratteristiche e le competenze di ogni studente.