Quando si ottiene un prestito la prima questione da affrontare riguarda il piano di rientro, ovverosia il numero delle rate da versare a cadenza periodica e l'ammontare degli interessi. E' giusto sapere che, a seconda della somma richiesta, delle garanzie offerte (se busta paga o fideiussione di un terzo) e della necessità di strutturare il prestito nel breve - lungo periodo, gli interessi lieviteranno così come lieviterà il costo di ammortamento. A ciò si aggiunge lo status lavorativo del debitore (se assunto con contratto a tempo determinato, indeterminato, libero professionista, dipendente o disoccupato) ma anche il merito creditizio che consiste nella pendenza di protesti e di segnalazioni al Crif che disincentivano l'accesso al mondo dei finanziamenti.
Molti istituti di credito propongono anche prestiti per disoccupati, casalinghe e studenti ma fissano una soglia limite con interessi più o meno alti che garantiscono la solvibilità del debitore privo di garanzie. Il calcolo del piano di ammortamento ricomprende principalmente la durata del prestito: gli enti creditizi offrono l'opportunità di suddividere la cifra in piccole rate da spalmare nel lungo periodo, potendo addirittura restituire 10 mila euro entro sei anni, interessi a parte. Se da un lato il debitore potrà avere maggior respiro con il pagamento del debito mese dopo mese, dall'altro un piano di ammortamento che ricopre un lungo periodo prevede l'applicazione di interessi superiori che, comunque, non devono superare il così detto tasso soglia di usura stabilito periodicamente da soggetti abilitati.
Il secondo elemento da valutare nel piano di rientro di un prestito è la periodicità delle rate che, a seconda degli accordi stipulati fra debitore ed ente creditizio, potrebbero essere mensili, bimestrali e trimestrali. In quest'ultimo caso le rate si ridurranno in quattro tranche il cui importo sarà sicuramente superiore rispetto al bollettino versato mensilmente. Infine, il calcolo di ammortamento di un prestito non può esonerare i costi da sostenere per la gestione burocratica ed amministrativa del finanziamento. Si tratta di esborsi che riguardano spese di segreteria, di bollo e di amministrazione a cui si aggiunge l'eventuale costo del singolo bollettino se non si preferisce l'alternativa dell'addebito su conto corrente. Il finanziamento richiesto mediante procedure online potrebbe ridurre i costi di gestione, ma rimarrebbero valide altre spese, come eventuali assicurazioni qualora la cifra richiesta superi una certa soglia. In conclusione il calcolo del piano di ammortamento di un prestito deve includere: l'ammontare del finanziamento (comprese spese amministrative e interessi), la periodicità delle rate e le garanzie offerte, ricordando che in presenza di solidi avalli la restituzione sarà meno gravosa.
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