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Il percorso dell’Europa verso il futuro a emissioni zero avrà una tappa fondamentale nel 2050, quando oltre il 50% dell’elettricità sarà prodotta da fonti rinnovabili. In base ai calcoli dell’Unione Europea, infatti, ben il 54% dell’elettricità prodotta all’interno dei confini comunitari arriverà da fonti alternative, relegando i combustibili fossili a circa il 5%. E’ quanto emerge dal rapporto “EU Reference Scenario 2016 - Energy, transport and GHG emissions - Trends to 2050”, completato lo scorso 20 luglio dalle agenzie europee per l’energia, il clima e i trasporti.
Nel rapporto si legge che, nello scenario europeo dell’energia, assisteremo al positivo aumento dell’elettricità prodotta da fonti rinnovabili a discapito dei combustibili fossili, anche se attraverso un percorso non troppo lineare. Stando agli esperti, infatti, per soddisfare a pieno il fabbisogno interno di energia, l’Europa continuerà dipendere dalle importazioni dai paesi extra-UE, secondo un trend in costante aumento che dovrebbe rallentare la sua corsa solo nei prossimi anni.
A partire dal 2020 e almeno fino al 2030, inoltre, sarà il gas il grande protagonista all’interno del paniere europeo dell’energia. Dopo aver pagato dazio alla crescita delle rinnovabili e al crollo del prezzo del carbone, infatti, il gas sarà “l’equilibratore” in un periodo di transizione a livello energetico, durante il quale assisteremo anche a una contrazione del nucleare di circa 10 punti percentuali.
Come cambierà lo scenario energetico europeo da oggi al 2050? Se oggi il paniere vede le rinnovabili al 28%, il nucleare al 27%, il gas al 19% e il carbone al 25%, già nel 2030 assisteremo a una riduzione del carbone di circa il 15%, all’aumento delle rinnovabili al 43% e all’addio al gasolio (solo 1% nel 2015). Nel 2050 si passerà poi al 54% per le rinnovabili, al 27% per il nucleare, al 24% per il gas e al 5% per il carbone.
Quali saranno le fonti alternative più utilizzate? Il maggior contributo arriverà dall’energia solare e dall’eolico, alle quali corrisponderà il 19% della produzione elettrica nel 2020, al 25% nel 2030 e al 36% nel 2050.
Tutto a beneficio dell’ambiente quindi, anche se il taglio delle emissioni di gas serra, sempre in base al rapporto UE, sarà nettamente inferiore ai target previsti: - 48% anziché - 80% rispetto al 1990, l’anno considerato come riferimento.
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