
FTTC o FTTH: come tutelarsi da offerte internet fuorvianti
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La Commissione europea vede un futuro senza barriere anche per internet e servizi mobili. A promuovere la “Schengen delle telecomunicazioni” sono José Manuel Barroso, Presidente della Commissione, e Neelie Kroes, Vicepresidente e Commissaria responsabile per l'agenda digitale, fianco a fianco nel sostegno alla vision dettata dal nuovo pacchetto legislativo in materia di TLC, ribattezzato “Un continente connesso”.
L’obiettivo della Commissione è riportare l’Europa tra i leader mondiali nel settore del digitale, definito strategico di per sé (oggi le TLC rappresentano solo il 9% dell’economia digitale europea) e per la dipendenza che si è creata con tutti gli altri settori produttivi. Il mercato unico delle telecomunicazioni, secondo Barroso, dovrebbe garantire una molteplicità di vantaggi sia per i cittadini, attraverso la riduzione delle tariffe, sia per le imprese, con il contenimento degli oneri burocratici e benefici in termini di competitività.
Nel mirino della Commissione europea c’è l’attuale scenario delle TLC, formato da una costellazione di 28 mercati nazionali separati, in cui le difficoltà per le aziende ad operare attraverso i confini dei singoli paesi finiscono col tradursi in tariffe e norme differenti per i consumatori. Le nuove strategie per “Un continente connesso”, a internet e con i servizi mobili, sono così riassunte:
Se i vantaggi del mercato unico delle telecomunicazioni sembrano numerosi, soprattutto dall’ottica di un Paese come il nostro, non mancano critiche a un piano che rischia di vedersi affibbiata la doppia etichetta di “utopico” e “frettoloso”. Il BEREC, l’organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche, si è così espresso in merito alle proposte di Manuel Barroso e Neelie Kroes: “Il BEREC è preoccupato che la proposta di regolamento sia stata lanciata senza una spiegazione adeguata e senza una completa esplorazione delle sue potenziali conseguenze […] Il progetto potrebbe compromettere l’integrità del quadro europeo e delle sue conquiste, in termini di investimenti , concorrenza e benefici per consumatori”.
L’agenzia europea, secondo la quale lo stato delle TLC nel Continente “non è così brutto come è stato descritto”, teme quindi un possibile effetto contrario del pacchetto legislativo, a suo dire rischioso in quanto “aggregato di diverse misure indipendenti” e “accentratore”, all’interno dell’attuale scenario complesso e frammentato. Sempre il BEREC, inoltre, bacchetta la Commissione europea per la scelta di lanciare le proposte senza averlo interpellato prima e, soprattutto, senza avere raccolto i feedback di una consultazione pubblica con i consumatori, gli operatori del settore e le autorità nazionali di regolamentazione.
A dire il vero, che tra il BEREC e la Commissione europea ci sia una netta differenza di vedute, lo dimostra anche il recente caso italiano del taglio dei prezzi ADSL all’ingrosso deciso dall’Agcom per il 2013. È di questi giorni la notizia che l’organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche ha bollato come “ingiustificati” i timori della Commissione sul possibile ostacolo al mercato interno derivante dalla decisione dell’autorità italiana.
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